Davines affronta l’emergenza con un fondo di solidarietà e premi per i collaboratori

Non si è fermato nemmeno durante l’emergenza sanitaria. Anzi, ha contribuito alla lotta al coronavirus con una serie di iniziative tra cui la conversione industriale per la produzione di gel igienizzanti per le mani. Il gruppo Davines – azienda italiana di proprietà al 100% familiare, con sede a Parma e presente sui mercati professionali internazionali haircare e skincare, rispettivamente con i brand Davines e Comfort Zone – ha chiuso il 2019 con un fatturato di 163 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all’esercizio precedente.

Una crescita che conferma il trend positivo del gruppo, il cui giro d’affari ha segnato un incremento a doppia cifra costante negli ultimi 10 anni.
Anche l’Ebitda (pari al 14% dei ricavi) rappresenta un dato positivo, così come il risultato netto, che si assesta oltre i 13 milioni di euro e il cui valore assoluto è triplicato rispetto al 2016. È migliorata ulteriormente anche la posizione finanziaria netta, nonostante gli investimenti costanti, sia industriali che per la ricerca e sviluppo.

«I risultati del 2019 e dei dieci anni passati dimostrano non soltanto l’impegno della nostra squadra internazionale, ma soprattutto che profitto e sostenibilità possono e anzi devono convivere in un modello di business virtuoso, quello della stakeholder company – commenta Paolo Braguzzi, amministratore delegato del gruppo Davines -. La bellezza sostenibile, basata su un approccio etico verso le persone e l’ambiente, rappresenta il nostro ideale aspirazionale, su cui costruiamo giorno dopo giorno il successo dell’azienda».

Società Benefit
Con l’assemblea straordinaria del 19 settembre 2019, Davines Spa e la controllata Davines North America hanno acquisito – per statuto – la qualità di Società Benefit, con conseguente integrazione dell’oggetto sociale, che affianca al tradizionale profitto il perseguimento di una o più finalità di beneficio comune, con l’assunzione dell’impegno da parte delle due società di adoperarsi in modo responsabile, sostenibile e trasparente nella gestione dell’attività d’impresa.

Si tratta di un cambiamento statutario che certifica anche a livello giuridico i valori che il gruppo persegue da sempre e che l’hanno condotto, nel 2016, ad ottenere la certificazione B Corporation. Quello delle B-Corporation è un network internazionale di aziende che “usano il business come forza positiva”, generando impatto e valore per tutti gli stakeholder, a tutti i livelli della catena: un impegno che si riflette nelle numerose attività del gruppo, che nel 2018 ha inaugurato la nuova sede – il Davines Village – pensata e realizzata secondo i principi di sostenibilità ambientale e sociale.

«Il passaggio a Benefit Corporation è la naturale prosecuzione del percorso intrapreso nel 2016 con la certificazione B Corp – commenta Davide Bollati, presidente di Davines -. Sosteniamo il movimento delle B Corp e si riconosce nel principio di interdipendenza e di una economia “stakeholder driven”, capisaldi ideologici di un nuovo modo di fare impresa sempre più urgente per il mondo di oggi. La trasformazione in Benefit Corporation renderà ancora più evidente lo scopo ultimo del fare impresa per Davines».

L’emergenza Covid-19
L’emergenza sanitaria ha visto (e vede tuttora) l’azienda particolarmente colpita considerato il suo business in grandissima parte B2B. Nel corso di questi due mesi di emergenza sanitaria globale, Davines è stata costretta a rallentare la sua attività. Rafforzando le misure di prevenzione e sanificazione dei luoghi di lavoro, ha generato condizioni lavorative sicure che consentissero la continuità produttiva.

A seguito dell’aggravarsi della situazione, poi, l’azienda ha deciso di sospendere tutte le attività produttive ad eccezione di quella del Gel del Buon Auspicio (il gel igienizzante mani destinato ad ospedali e altre realtà particolarmente esposte a seguito dell’emergenza Covid-19), riconvertendo di fatto la propria produzione verso l’unico prodotto ritenuto realmente essenziale in questo momento.

Nonostante il momento di difficoltà, l’azienda ha scelto di non abdicare ai suoi valori ma piuttosto di cercare in essi sostegno e indirizzo, promuovendo solidarietà e senso di comunità. Ha deciso di investire in iniziative mirate a sostenere economicamente i collaboratori che maggiormente risentiranno della crisi in atto. Tra queste, un premio “una tantum Covid -19” per i collaboratori dell’area manufacturing e reparti collegati, per il coraggio e il grande senso di responsabilità dimostrati continuando a lavorare nello stabilimento non avendo la possibilità di accedere al remote working.

In seguito all’apertura della cassa integrazione, i collaboratori dell’azienda sono coinvolti nella sospensione parziale o totale delle proprie attività lavorative con conseguente riduzione dello stipendio mensile. Consapevoli del disagio che questa riduzione può causare a tante famiglia, in segno di solidarietà, la comunità manageriale di Davines (dirigenti e consulenti con mansioni equiparabili) ha deciso una spontanea riduzione del proprio stipendio mensile (fino al 50%) per alimentare un “fondo di solidarietà” aziendale, proteggendo di fatto i colleghi più fragili. Grazie al “fondo di solidarietà” alimentato congiuntamente dal contributo della comunità manageriale e da altri “saving” prodotti dall’azienda, Davines, accogliendo anche le sollecitazioni provenienti dalle organizzazioni sindacali, ha deciso di integrare l’assegno di cassa integrazione con un bonus variabile e direttamente collegato al numero di giornate in cassa integrazione fatti nel corso della mensilità.

Infine, per continuare a supportare i propri clienti – saloni e centri estetici – chiusi al pubblico per tutto il periodo del lockdown, Davines e Comfort Zone hanno sviluppato una serie di attività dedicate a loro: dal supporto formativo gratuito ai professionisti via web, a promozioni sulle vendite online in cui parte del ricavato è destinato ai clienti stessi; dal vademecum per la fase di restart e supporto con tecnologie per la sanitizzazione, alla dilazione dei pagamenti di 6 mesi. Oltre 2.000 clienti in Italia hanno usufruito e stanno usufruendo di tutte queste iniziative.

Fonte: ilsole24ore.com

Leave A Reply

Vuoi diventare socio

di Retail Institute Italy?