Davines investe 18 milioni in una sede firmata da Thun

Per Davines il concetto di sostenibilità trascende il valore del prodotto, diventando parte integrante del Dna aziendale. A dimostrarlo sono una serie di iniziative che hanno caratterizzato e che caratterizzeranno il percorso della società di Parma da oltre 80 milioni di euro di ricavi 2014 (+15%), specializzata nei settori dell’hair care e dello skin care. Uno su tutti il progetto relativo alla nuova sede parmense, i cui lavori di edificazione inizieranno questo mese. «Si tratta del coronamento di un percorso che ci ha accompagnato sin dalla nascita», ha spiegato a MFF Davide Bollati, figlio dei fondatori e presidente della società, «abbiamo progettato insieme architetto e designer Matteo Thun un’edificio ecosostenibile di 11 mila metri quadrati complessivi più 50 mila metri quadrati di giardino della biodiversità nel quale sono stati investiti circa 18 milioni di euro. L’inaugurazione è prevista di qui a 14 mesi». La scelta di Thun non è stata casuale, dal momento che l’architetto è tra i portavoce della campagna I sustain beauty, iniziativa in base alla quale, fino al 20 giugno, tutti potranno inviare un’immagine o un video che testimoni la propria azione a favore della bellezza. I progetti saranno pubblicati sul sito dedicato isustainbeauty.com e l’iniziativa più meritevole riceverà supporto in materiali o strumenti con specifica attinenza. Da parte sua, Davines, in collaborazione con la Fondazione Venetian heritage, ha sponsorizzato il restauro di tre panche da androne, rinvenute nella loggia di Palazzo Contarini di San Beneto nella città lagunare e presentate nella loro nuova veste durante la 56esima Esposizione internazionale d’arte di Venezia. Ma sostenibili sono anche tutti i prodotti realizzati dell’azienda e distribuiti a marchio Davines e Comfort zone, che hanno contribuito ai risultati positivi della società. «Il 2014 è stato un altro anno di crescita a doppia cifra e nel 2015 prevediamo un ulteriore +20%», ha proseguito Bollati, «i mercati più performanti per Davines sono stati il Nordamerica (+34%), il Regno unito (+39%), il Messico (+27%) e il Giappone (+109%), mentre per Comfort zone la Germania (+25%) e il Sud Africa (+23%). Ma anche l’Italia, da cui dipendono il 29% dei ricavi, è cresciuta del 12%». L’espansione del gruppo è stata trainata inoltre dagli accordi intrapresi con Comfort zone per hotel e resort di lusso, a partire dalla collaborazione con Fonteverde collection e Nira luxury hotel & resort.

tratto da mf fashion

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