Ferragamo amplia il piano per la sostenibilità
Nei mesi scorsi il gruppo del lusso ha varato un piano di sostenibilità che fissa gli obiettivi a tre anni sulle emissioni di gas serra e sul sistema di gestione energetica per la sede dell’Osmannoro; e l’ampliamento del campione di subfornitori sottoposto a controlli attraverso audit etico-sociali-ambientali. È uno degli aspetti più delicati per i gruppi della moda che affidano parte della produzione all’esterno: dal 2014 al 2017 Ferragamo ha controllato 150 aziende subfornitrici e ha fatto più di 70 follow up su aspetti etico, sociali o ambientali che non risultavano chiari. Ora l’obiettivo è «proseguire questa attività di monitoraggio per garantire una gestione responsabile della catena di fornitura nel rispetto delle normative vigenti».
Normative che però non sembrano bastare: per questo è stato messo a punto un Codice di condotta fornitori, una novità che sarà operativa da quest’anno e che «racchiude i principi di comportamento della Salvatore Ferragamo e stimola il loro rispetto da parte degli operatori della catena di fornitura». Il terreno che sarà vigilato è quello dell’etica, rispetto dei diritti umani, rispetto degli ecosistemi e responsabilità di prodotto.
Tratto da ilsole24ore.com