Food packaging, in Gdo solo il 6,2% è eco-friendly. Ortofrutta comparto più green

Confezioni per alimenti? La sostenibilità sembrerebbe essere il nuovo business. Secondo un’indagine di Markets and Markets pubblicata su Food Packaging Forum, il mercato globale dei packaging eco-friendly passerà dagli attuali 174,7 miliardi ai 249,5 miliardi di valore entro il 2025 (+42,8%), registrando un tasso di crescita composita annua del 7,4%. Una svolta green che andrebbe pienamente incontro alla sensibilità dei consumatori: secondo un recente sondaggio pubblicato da Environmental Leader, infatti, ben il 74% di essi sarebbe disposto a pagare di più per un prodotto dal packaging sostenibile.

Tuttavia alle parole – tante, quelle spese negli ultimi anni sull’argomento – non seguono i fatti. È quanto emerge dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che, analizzando lo scenario della grande distribuzione, evidenzia come solo il 6,2% dei prodotti alimentari presenti sugli scaffali abbia una confezione riciclabile al 100%. Non solo, ci sarebbe anche un problema di comunicazione: in Gdo soltanto il 25,4% del food riporta in etichetta le informazioni necessarie su come smaltire correttamente la confezione, come riporta Repubblica.

La sfida dunque è rivolta alle aziende produttrici, chiamate a dimostrare concretamente maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali ricorrendo in modo più consistente a packaging eco-friendly. Tanto più che, come detto sopra, tre consumatori su quattro sarebbero disposti a pagare un prezzo maggiore in cambio di sostenibilità.

E se parliamo di sostenibilità, quali sono i comparti che comunicano maggiormente la riciclabilità dei packaging sulle etichette? Secondo lo studio di Osservatorio Immagino di GS1 Italy al primo posto troviamo l’ortofrutta (43,7%), seguita a ruota dal freddo (41,5%) e la drogheria alimentare (31,8%), e poi dal fresco (26,5%), il cura casa (24,3%) e le carni (14,6%).

Le percentuali dei prodotti che indicano la possibilità di riciclo restano basse invece per quanto riguarda le bevande (14,6%), il pet care (13,1%) e la cura persona (11,5%).

Per quanto riguarda invece i prodotti all’interno delle singole categorie merceologiche, l’acqua minerale trionfa con il 100% delle referenze dichiarate totalmente o largamente riciclabili sull’etichetta. Poco più in basso, con oltre il 90% delle referenze, abbiamo il cura casa, con prodotti per detergenza bucato e stoviglie, le bevande liscie e gassate, le carni e l’ortofrutta, mentre intorno all’80% ci sono i prodotti di drogheria alimentare, del fresco, del freddo e del pet care.

Infine, fra i prodotti con il minor grado di riciclabilità del packaging ci sono i preparati e i piatti pronti (41,2%), i prodotti da ricorrenza (30,7%) e i condimenti freschi (25,3%).

“Diventa sempre più importante comunicare al consumatore le informazioni sulla riciclabilità per favorirne la consapevolezza, aiutarlo nelle scelte d’acquisto e soprattutto nel corretto smaltimento del packaging di prodotto – dichiara Samanta Correale, business intelligence senior manager GS1 Italy -. Affinché l’intero processo sia virtuoso, infatti, è necessario che arrivi fino in fondo”.

Fonte: fruitbookmagazine.it

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