Google, i feedback nello shopping per contrastare Amazon
500 milioni di dollari per lanciare il neonato servizio di ecommerce. Un modello rapido e leggero basato su negozi ed esercizi locali a cui ordinare ciò che serve. Questo è Google Shopping, un modello completamente diverso di ecommerce. Quello di Amazon è basato – a parte le possibilità date ai singoli venditori esterni – nell’immagazzinamento dei prodotti in colossali centri di distribuzione e nella loro successiva spedizione.
La parola d’ordine di Google è invece intermediazione. In sostanza, il servizio consente agli acquirenti di fare spese online dai negozi locali e da alcune catene nazionali proponendosi come intermediario: Big G prende in carico tutta la gestione della filiera, consegna porta a porta compresa e garantita nel giro del giorno stesso o, al massimo, di quello successivo.
L’ultima novità sono i giudizi.
I giudizi, introdotti al momento solo su google.com e google.com/shopping, forniscono informazioni interessanti per i potenziali acquirenti che devono decidere se acquistare un prodotto o meno. I giudizi sulle liste di prodotto di Google Shopping vengono tradotti in forma di stella, con un sistema di classificazione a 5 stelle che rappresenta la valutazione e la revisione dei dati aggregati relativi ai prodotti.
I giudizi provengono da diverse fonti, ossia dai commercianti, gli aggregatori di terze parti, i siti editoriali e naturalmente gli utenti. I voti sui prodotti sono disponibili, per il momento, per tutti i commercianti che scelgono come targeting gli Stati Uniti e consentono di condividere le recensioni sui prodotti con Google, direttamente o tramite un aggregatore di terze parti.
I commercianti possono testare le recensioni a partire da ora e fino a ottobre 2014. Una volta terminato il periodo di prova, i giudizi compariranno sui prodotti come richiesto. Per abilitare il feedback sui prodotti basta compilare il modulo predisposto da Google. Durante la fase iniziale Google si prenderà un po’ di tempo per valutare e inserire tutti i dati riportati.
Google annuncia, inoltre, che entro i prossimi mesi la funzionalità verrà estesa anche per i Paesi fuori gli Stati Uniti.
Tratto da repubblica.it