La moda Usa presenta il protocollo sulla sostenibilità Threads

La moda americana cerca di fare ordine in quello che sembra essere diventato il mare magnum che ruota intorno al concetto di sostenibilità. Ieri quattro delle principali associazioni statunitensi hanno redatto un protocollo che proverà a dare direttive più specifiche. L’American Apparel & Footwear Association, l’Accessors Council, il Cfda – Council of Fashion Designers of America e la Responsible Business Coalition hanno rilasciato congiuntamente il protocollo ‘Threads’, sviluppato per conto di migliaia di marchi e organizzazioni. Il suo obiettivo, si legge dai siti delle associazioni, è aiutare i responsabili politici a garantire che le loro migliori intenzioni si traducano in soluzioni implementabili e di successo per promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale nel settore della moda.

Ciascuna lettera che compone la parola ‘Threads’ mette a punto i focus del protocollo per la sostenibilità e la responsabilità sociale, elaborando i principi per un’efficace elaborazione delle politiche riguardanti l’industria della moda. La regolamentazione o la legislazione proposta dovrebbe essere sviluppata e applicata in modo trasparente (Transparency), armonizzata (Harmonized) tra giurisdizioni e settori, avere linee temporali realistiche (Realistic), applicabile (Enforceable), regolabile (Adjustable), progettata (Designed) per il successo e basato sulla scienza (Science). Questi principi, affermano gli enti, consentiranno ai responsabili politici di sviluppare proposte normative pratiche, praticabili ed efficaci.

“Il protocollo – si legge nella nota – sottolinea che la precisione e gli obiettivi basati sulla scienza sono fondamentali negli sforzi per affrontare in modo significativo le sfide sociali e di sostenibilità e che i membri dei gruppi si impegnano a lavorare in modo competitivo per raggiungere i più elevati standard etici, sostenibili e responsabili in tutto il mondo filiere e pratiche di produzione”.

‘Threads’ sottolinea la centralità dei responsabili politici nell’affrontare le preoccupazioni riguardanti i diritti dei lavoratori, la sostenibilità ambientale, la gestione delle sostanze chimiche e le questioni relative ai diritti umani nelle catene di approvvigionamento globali. Il coinvolgimento dei governi locali e nazionali, così come degli organismi sovranazionali e delle organizzazioni internazionali, ha il potenziale per costruire su iniziative del settore relative a preoccupazioni chiave, stabilire parametri di riferimento realizzabili e catalizzare progressi diffusi.

“Le proposte politiche devono tenere conto dell’industria del lavoro, delle parti interessate e dei governi a tutti i livelli che dovranno impegnarsi per ottenere i risultati desiderati se vogliono essere efficaci. L’entusiasmo per un risultato desiderato non è sufficiente. Politiche mal progettate distolgono le risorse da iniziative industriali di successo o promettenti e creano invece barriere al progresso reale sulle questioni ambientali e sociali che interessano l’industria”, conclude il protocollo.

Fonte: pambianconews.com 

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