Pam Panorama: cultura diffusa pensando alle nuove generazioni

La coscienza del proprio ruolo all’interno della società sembra aver guidato nel tempo le azioni in ambito Csr di Pam Panorama; che si parli di cultura, benessere e sostenibilità, il gruppo si muove cosciente di essere, oltre che un attore economico, un veicolo potentissimo per promuovere e diffondere la cultura, che sia quella più strettamente legata al cibo o che sia quella della preservazione dei beni culturali che ci circondano, senza dimenticare le buone pratiche relative ad energia e ambiente. A raccontarci il percorso del Gruppo è la responsabile Csr e comunicazione istituzionale, Dominga Fragassi, professionista attenta e sensibile alle mutevolezze della società che ci circonda ma anche con un fortissimo e radicato senso di responsabilità nei confronti dell’azienda che rappresenta e della sua cultura primigenia.

Cultura, territorio e ambiente: da cosa partiamo?
In primis il territorio, con Nutri Il Sapere, percorso formativo dedicato alle ragazzine e ai ragazzini della scuola primaria. Il territorio, perché tocca le singole realtà nelle quali siamo inseriti ma anche cultura. Nel tempo, abbiamo sempre sostenuto la Fondazione Salus Pueri, all’interno del dipartimento Salute, Donne e Bambini della Pediatria dell’Ospedale di Padova, coscienti che, oggi, circa il 30% della popolazione giovanile è obesa e il 100% dei genitori di questi bambini obesi non ne hanno consapevolezza. Chi meglio di un’insegna come la nostra presente in maniera capillare sul territorio poteva inserirsi per comunicare al meglio le linee guida sui corretti stili di vita, non solo alimentazione, ma anche movimento, cibo spazzatura, elementi nutritivi; abbiamo creato dei sussidiari, al momento solo due ma siamo in fase di release con quello relativo alla carne, e abbiamo reso disponibili questi materiali all’interno del sito in un’apposita sezione che si chiama Nutrisapere, ingaggiando le scuole e invitandole a partecipare. Le scuole che si iscrivono possono accedere, oltre a una serie di materiali scaricabili in classe, anche a premi, dedicati ai lavori che vengono fatti dai bambini. Dal kit per giocare in palestra alla Lim. Sappiamo che le scuole italiane hanno risorse estremamente scarse, quindi un aiuto in più è sempre gradito.

Ambiente e sostenibilità?
Su questo tema abbiamo cominciato a piccoli passi. Nel 2019, abbiamo riforestato Enego, dopo la tempesta Vaia, poi Parco Nord di Milano nel 2021. Quest’anno, siamo andati sul Lio Piccolo nella Laguna di Venezia: il problema della laguna è che i vari fenomeni di acqua alta erodono anche le coste, quindi abbiamo proceduto con una riforestazione bassa. Poi abbiamo introdotto l’alveare Pam, sette arnie nei colli Berici, dove abbiamo rinnovato la riforestazione, nel 2023 continueremo con una riforestazione però con alberi dedicati alle api, per cercare di creare un ambiente favorevole. Questa è la parte più ambientale.
Passando all’energia… La nostra direzione tecnica ha concluso un accordo con Enel, in virtù del quale, attraverso i pannelli fotovoltaici, riusciamo addirittura a essere autonomi su tutta una serie di punti di vendita. Chiaramente non è ancora diffuso, ma ci permette di abbattere alcuni costi che in questo momento non sono da sottovalutare. Inoltre, abbiamo messo luci led, chiuso tutti i banchi frigo aperti, messo porte per ottimizzare la coibentazione. In alcuni store, i più vecchi, abbiamo cambiato tutta l’illuminazione, portandola completamente a led.
Passando ai rifiuti, utilizziamo ormai per l’ortofrutta solo cassette Cpr. Stiamo cercando di fare la stessa cosa sul pescato, che invece arriva in polistirolo, quindi rifiuto che finisce nell’indifferenziato. È complicato, perché il pesce proviene a volte anche da piccoli produttori locali. Abbiamo cominciato, quindi, dai nostri pescherecci; poi, se questo esperimento funziona, lo estenderemo anche agli altri. Questo potrebbe avere un impatto importantissimo in termini di rifiuti.

Infine, la cultura…
Il grosso tema culturale è stato per noi la ristrutturazione di palazzo Fortuny, perché, quando abbiamo fatto lo scounting per capire a chi fare la donazione a seguito dell’acqua alta, avevamo individuato diversi siti. Fortuny è un palazzo che apparteneva a Mariano Fortuny, dove aveva creato un atelier e anche una scuola di formazione per le persone che, all’epoca, approcciavano l’arte, nel tempo la casa diventata spazio espositivo, sostanzialmente era aperta solo per mostre temporanee. Facendo la donazione a quella location, siamo riusciti a far sì che questa sede espositiva diventasse permanente, questo voleva dire aprire un museo sempre, e aprire un museo sempre significa far sì che tutta la comunità circostante possa accedere a un sistema culturale decisamente molto importante. Il nostro obiettivo è di legarlo al percorso di Nutrisapere che è un contenitore culturale, trasformandolo in qualcosa che nel tempo può continuare a creare valore e generare un posizionamento di Pam in un sistema coerente e organizzato che al momento pochi attori della gdo hanno.
Fortuny è un museo particolare, non è Palazzo Ducale, però è molto bello perché racconta una Venezia un po’ più intima. Penso che quando investi su un museo, sulla cultura, investi di default sulle giovani generazioni, rendi accessibile un po’ a tutti qualcosa che era per pochi, e questo secondo me è una grossa leva di Csr. Un’azienda che fa sì che qualcosa di così bello e straordinario sia accessibile a tutti, soprattutto ai più giovani, credo che questa sia l’essenza della responsabilità sociale.

Progetti per il futuro?
Proseguire su questa strada, fare in modo che Fortuny non rimanga fine a sé stesso ma possa essere integrato nel programma Nutrisapere, continuare nelle riforestazioni, e continuare anche nella mappatura del sistema di smaltimento rifiuti per approcciare sistemi sempre più innovativi, che siano sempre più green e vicini all’ambiente.

Fonte: mark-up.it

Vuoi diventare socio

di Retail Institute Italy?