Cambio di passo per il retail

Un’utile mappa dei driver da seguire per essere sempre competitivi in un mercato in evoluzione, che impone a tutti i settori industriali e ai retailer un ripensamento delle logiche e dei modelli aziendali. E’ proprio questo il fine di questo articolo di Retail Project, che prende spunti dal convegno internazionale “Retail Tomorrow: The evolution of Retail, innovation and disruption“, organizzato dall’associazione Retail Institute Italy.

A moderare l’incontro è stato chiamato Andrea Farinet, Professore Associato di Marketing Relazionale e CRM presso LIUC- Università Cattaneo e Presidente del Socialing Institute, che ha sottolineato l’importanza per i gestori dei punti vendita di dare vita a esperienze appaganti, che nascano da un pensiero creativo differenziante e che spingano lo shopper a interagire con l’insegna stessa. Tutto questo, ovviamente, deve essere supportato dall’ IT, deve avere un ritorno diretto sul canale digitale, in modo da dare circolarità, e deve creare un legame tra la domanda e l’offerta difficile da spezzare.

Usare una storia per pubblicizzare uno store è efficace e contribuisce a spingere il cliente all’acquisto. Le storie piacciono, attraggono, fanno riflettere e, soprattutto, coinvolgono.Infatti, sta spingendo l’acceleratore sullo storytelling anche l’azienda Bata che recentemente ha lanciato a Bologna il format Red, un punto d’incontro tra elementi della tradizione e contenuti tecnologici, suggellato dalla scelta del colore rosso. La marketing manager di Bata, Linda Porrino, ha spiegato che nello store è presente un’area shoemaker, studiata per valorizzare i contenuti di artigianalità e made in Italy del prodotto maschile.

Migliorare il proprio know-how a 360° per indirizzare e guidare il cliente nel punto vendita. E’ a questo obiettivo specifico che oggi deve tendere il personale di vendita degli store, che si trova di fronte uno shopper più informato, motivato e competente rispetto al passato. L’infocommerce via web, infatti, è ormai una prassi molto diffusa e riguarda gran parte dei beni di consumo. In merito, Davide Cavalieri, CEO di Cavalieri Retailing, ha affermato che in questo contesto viene in soccorso del personale instore la formazione “smart, veloce ed efficace, che in pochi giorni porta i dipendenti di un’insegna o di uno negozio a parlare lo stesso linguaggio e a sapersi relazionare al meglio con il cliente.

Tuttavia anche i social network aziendali contribuiscono alla formazione del personale e permettono una comunicazione bidirezionale. Ha deciso di investire proprio su questo fronte, per migliorare la gestione della sua rete Retail il Gruppo Miroglio, specializzato nel fashion, che conta quasi 1.200 punti vendita in Italia, 5 siti di E-Commerce e oltre 4.500 dipendenti. Francesco Cavarero, CIO del Gruppo, ha aggiunto che lanciato a metà del 2016, in poche settimane, il loro Workplace by Facebook ha registrato l’adesione completa da parte dei negozi e della sede. Attualmente conta decine di gruppi tematici, oltre 700 post a settimana e consente una comunicazione orizzontale e verticale.

La “ricetta” per un Retail vincente è quindi molto chiara, non resta che applicare tutti gli asset e mantenere una forte propensione al cambiamento! 


A cura di Retail Project

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