Da Gucci a Prada, il robot entra in azienda

C’è chi sta lavorando per portare i robot nella produzione. Come Gucci, che li usa per assemblare le sneaker. O come Ferragamo, che li impiega per gestire il nuovo magazzino. Prada e Caovilla, invece, ammettono di stare ragionando sul loro impiego. Non sono gli unici, come i robot non sono l’unico segnale del grande cambiamento in atto. Uno studio realizzato dalla società McKinsey dice che tre fashion retailer su quattro prevedono di investire nell’industria 4.0 (che coinvolge anche big data, algoritmi, nanotecnologie per fare qualche esempio) entro la fine del 2019. Una necessità più che una semplice volontà. Un altro studio, sempre firmato McKinsey, rivela che entro il 2030 la percentuale di forza lavoro che potrebbe dover cambiare occupazione e acquisire nuove competenze è pari al 5-15% a livello globale. Scegliere i robot non significa per forza escludere gli esseri umani. E nemmeno viceversa. Le maison per ora tentano modelli ibridi. La sfida vera, però, sarà quella di inserire l’industria 4.0 anche nel design mantenendo l’autenticità del prodotto e potenziando (questa è la vera sfida) la scintilla della creatività umana.

Tratto da corriere.it

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