I colossi hi-tech del futuro

Dimenticate Baidu, Alibaba e Tencent, il triumvirato BAT dell’hi-tech cinese che sfida i big mondiali. I prossimi colossi dell’hi-tech saranno tre start up nate appena dieci anni fa: Toutiao, Meituan-Dianping, Didi Chuxing.

I tre colossi che oggi dominano la scena del tech cinese, nate nell’era digitale, da tempo hanno sfondato anche i limiti del core business (motore di ricerca, e-commerce e social network, rispettivamente) entrando in quasi tutti i settori che dominano la vita delle persone, dai pagamenti digitali al cloud computing, e diventando leader globali investendo tanto su innovazione, trasformando così l’immagine della Cina da fabbrica del mondo a nuova Silicon Valley.

Ma il tempo scorre inesorabile e c’è già una nuova generazione pronta a prendere il loro posto. I nuovi unicorni sono nati nell’era degli smartphone, dominata dall’integrazione dei media, alimentata dal potente motore dell’AI (intelligenza artificiale). Nell’economia digitale la concorrenza si gioca sull’innovazione.

Jinri Toutiao, “Today’s headlines”’, è una popolarissima app per aggregare notizie. All’ultimo round di finanziamento valeva 20 miliardi di dollari.  

A fine luglio contava 120 milioni di utenti attivi giornalieri, in crescita di 68 milioni rispetto ad appena sei mesi prima. Impiega algoritmi che monitorano le abitudini dei lettori, adattando l’offerta di articoli, video e pubblicità legati, personalizzando i feed grazie a 1,2 milioni di contenuti registrati, da organi di stampa a blogger.

Dietro a questa creatura in forte crescita c’è un programmatore di software di appena 34 anni, Zhang Yiming, al quale i media cinesi hanno già affibbiato l’appellativo di “robottino”.

Zhang ha detto ai giornalisti che vuole trasformare la sua azienda nella “più grande piattaforma al mondo per la creazione e distribuzione di informazione”. Toutiao impiega migliaia di watchdog per assicurare che i contenuti siano in linea con i principi del Partito Comunista Cinese. 

Meituan-Dianping è il gigante dei servizi on demand nato nel 2015 dalla fusione di Meituan (versione cinese di Groupon finanziata da Tencent) e Dianping Holdings (app di recensioni di ristoranti finanziata da Alibaba).

Oggi  investono su AI, offrono consegna a domicilio con drone, e stanno per lanciare una app per la prenotazione dei taxi, una mossa azzardata visto che Didi ha il monopolio del car sharing. Secondo la Reuters, Meituan stava valutando un Ipo da almeno 3 miliardi, notizia che Wang ha però smentito.

Didi Chuxing è la Uber cinese, gruppo di trasporti privati che lo scorso anno ha rilevato Uber China, creando un gruppo da 35 miliardi di dollari, e che tra i suoi azionisti conta anche la Apple, nata nel 2012,  vale oggi 50 miliardi (Uber 68miliardi).

Didi non si ferma, e punta a espandersi in altri settori, come il bike-sharing, in collaborazione con Ofo e Bluegogo (ma vuole presto lanciarsi da sola), e food delivery.

Tratto da agi.it

Vuoi diventare socio

di Retail Institute Italy?