Zalando, boom degli acquisti online

Non solo posti di lavoro a basso livello di qualificazione, ma anche profili occupazionali più elevati, per un totale complessivo di circa mille nuove assunzioni. È questa la promessa che il gruppo tedesco di ecommerce Zalando, fondato nel 2008 da Robert Gentz, David Schneider e dalla società Rocket Internet — e che ha raggiunto in meno di dieci anni una capitalizzazione di Borsa che sfiora i 10 miliardi di euro — ha fatto in contemporanea all’annuncio dell’apertura di un nuovo centro di distribuzione nel Nord Italia e di un altro di dimensioni analoghe in Polonia. Nel progetto dell’azienda il nuovo polo del Nord Italia è destinato a servire anche altri mercati europei e non soltanto quello tricolore, con una focalizzazione sui Paesi del Sud Europa. L’«hub» avrà una superficie stimata di 130 mila metri quadrati, grosso modo equivalente a quella di 18 campi di calcio. Sotto il profilo occupazionale l’obiettivo è, appunto, di procedere a circa mille assunzioni. «Il grosso della forza lavoro — precisa una nota dell’azienda — sarà per la funzione di magazzino». Ma potranno essere richiesti anche «diversi livelli di esperienza» e Zalando farà anche formazione.

Inutile dire che l’iniziativa ha tutto il sapore di una sfida diretta al colosso globale dell’ecommerce Amazon, che a Wall Street vale oltre 460 miliardi di dollari. In Italia Amazon dispone di un centro logistico di prima grandezza a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, che per superficie occupata e per numero di addetti è confrontabile con la taglia del nuovo hub logistico che verrà realizzato da Zalando.

Il mese scorso l’azienda tedesca aveva spiegato che i limiti di capacità stavano rallentando la crescita e che stava investendo pesantemente sulla logistica e la tecnologia. «Zalando intende iniziare a lavorare a questi due grandi centri in Italia e Polonia nei prossimi sei mesi» ha precisato il co-chief executive Rubin Ritter. Zalando, che inizialmente riforniva il resto del continente dalla Germania, ha investito in nuovi centri in Italia, Francia, Polonia e Svezia nel tentativo di ampliare la propria capacità e velocizzare le consegne e i resi.

Tuttavia l’azienda tedesca ci tiene a precisare che l’espansione in Italia non deve essere inquadrata soltanto come una sfida a «un diretto competitore» come Amazon, ma al fatto che l’Italia è uno dei Paesi col «più alto potenziale» di crescita, spiega una nota. «Da quando siamo entrati in Italia abbiamo avuto una forte crescita del business e abbiamo una offerta molto specifica», prosegue.

Il mercato online del fashion in Italia cresce infatti indicativamente del 15-20% all’anno e Zalando è leader nel segmento della moda di stagione. La scelta strategica del gruppo è di non avere in magazzino vecchie collezioni ma di specializzarsi sulle nuove e di puntare a crescere più velocemente del mercato. Ieri Zalando ha anche presentato i conti semestrali che registrano una crescita a doppia cifra dei ricavi. Nel primo semestre del 2017 il giro d’affari è salito del 21,5% a 2,080 miliardi di euro rispetto a 1.712 miliardi del primo semestre 2016. L’Ebit rettificato si attesta ai livelli dello scorso anno, a 102,1 milioni di euro, per un margine del 4,9%. Per l’intero anno l’azienda stima una crescita dei ricavi nella parte alta della forchetta del 20-25%.

Zalando distribuisce prodotti di circa 2 mila marchi in 15 Paesi, nel 2016 ha registrato un giro d’affari complessivo di 3,6 miliardi di euro e ha l’obiettivo di raddoppiare questa cifra entro il 2020. Il forte orientamento alla crescita è dettato anche dalla necessità di fronteggiare la concorrenza di Amazon che sta realizzando investimenti rilevanti per entrare nel settore della moda. Anche per questo il co-ceo del gruppo tedesco Rubin Ritter ha dichiarato che l’azienda «sta prendendo in considerazione la possibilità di entrare in nuovi mercati e di iniziare a operare anche in altre categorie merceologiche». Il titolo è giudicato «hold», mantieni, dagli analisti di DZ Bank proprio a causa dell’ingresso nel settore moda di Amazon, una novità che potrebbe comportare l’erosione dei margini operativi di Zalando.

tratto da Corriere della Sera

Vuoi diventare socio

di Retail Institute Italy?