Panini Durini comprata da un club deal

Panini Durini è stata acquisita da un club deal di investitori privati. La catena milanese fondata da Stefano Saturnino passa di mano in seguito a un’operazione condotta da Astraco, società di advisory indipendente presieduta da Nino Dell’Arte, e perfezionata attraverso l’acquisizione di una quota di maggioranza di Pancioc, la società proprietaria del brand milanese di lunch bar, da parte di una società veicolo costituita ad hoc e capitalizzata dal club deal, con il coinvolgimento del Fondo Impresa Italia gestito dalla sgr Riello Investimenti Partners.

Il controvalore dell’operazione non è stato reso noto. Per quanto riguarda la quota societaria al centro dell’operazione, Nino Dell’Arte ha spiegato a Pambianco Wine & Food: “Si tratta di un’acquisizione di largo controllo, conclusa con un mix di acquisizione e di aumento del capitale. Saturnino resta come socio finanziario e collaboratore, in virtù di un contratto siglato ad hoc. Negli ultimi anni, Panini Durini è cresciuta in fretta e ora va dotata di specifiche figure professionali in grado di supportare l’ulteriore espansione prevista”.

La prima di queste figure è stata individuata nel nuovo CEO, Domenico Mazzeo, investitore del club deal promosso da Astraco e manager del food retail con esperienze di spicco, tra le quali Obicà. Proprio i trascorsi di Mazzeo nel brand di mozzarella bar potrebbero rivelarsi importanti per la strategia di posizionamento di Panini Durini all’interno di specifiche location nei department stores dei centri storici. Il piano dichiarato dai nuovi proprietari prevede 20 nuovi punti vendita entro i prossimi tre anni, in Italia e all’estero. Inoltre, Panini Durini guarderà oltre Milano, dove la sua presenza è già ben consolidata.

Quanto all’identità degli investitori, Dell’Arte non fa nomi ma afferma: “Abbiamo riunito un gruppo di imprenditori che ha fatto bene in diversi settori e ora vogliono tornare a investire nell’economia reale in maniera trasparente, flessibile e consapevole. La validità dell’operazione è sancita anche dal fatto che i fondatori di Panini Durini siano rimasti insieme a noi, quando invece inizialmente si stava profilando una cessione totale delle quote. E di questo siamo molto contenti, perché la loro presenza contribuisce ad assicurare la continuità del dna aziendale”. Quanto ai tempi di conclusione, il numero uno di Astraco sottolinea la rapidità: “Dai primi accordi conclusi a marzo siamo arrivati alla execution in soli tre mesi, nonostante il numero e il profilo dei soggetti coinvolti. Abbiamo battuto ogni record”.

Panini Durini ha chiuso il 2017 con 9,5 milioni di ricavi. Le previsioni a fine anno sono di arrivare attorno agli 11 milioni.

Tratto da wine.pambianconews.com

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