Pazolini, il made in Italy vincente

Scarpe e borse made in Italy e con un nome italiano, Carlo Pazolini, ma prodotte e distribuite in 11 paesi del mondo da un’azienda 100% russa con 2500 dipendenti: già questo basterebbe per far notizia.

Cordusio è stato il primo negozio bandiera della marca con un concept design innovativo per l’epoca. L’opening milanese viene seguito a ruota nel 2011 da altre boutique dislocate fra lo stivale (Roma e Venezia), il Regno Unito (Londra) e oltreoceano (a Los Angeles e New York). È strategico l’accordo con gli outlet di Mc Arthur Glen e con il gruppo Coin, dove Pazolini entra a gamba tesa dando vita a nuovi spazi che gli garantiscono una crescente visibilità nella comunità dei consumatori più attenti al rapporto value for money.

Nel frattempo il 2013 è stato archiviato con un fatturato superiore ai 350 milioni di dollari di cui il 60% generato dalla clientela femminile. E nel futuro l’azienda guarda lontano: espandersi in Germania e Paesi Bassi e moltiplicare i suoi numeri complice la nomina di Lee Wood incaricato di definire l’identità stilistica del brand, senza tralasciare e il consolidamento delle posizioni acquisite in Italia, che resta un mercato fondamentale per il marchio. Qui nel 2015 a Milano è in programma il restyling del negozio di Piazza Cordusio con un nuovo format per dare maggior risalto alle scarpe esposte.

Tratto da affari&finanza

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