Piquadro inizia il viaggio negli States
Piquadro è arrivato anche a New York. A fine giugno il marchio lanciato nel 1998 da Marco Palmieri, attuale presidente e amministratore delegato, ha inaugurato nella Madison Avenue il suo primo monomarca negli Stati Uniti. Un mercato che sta dimostrando grande interesse per le produzioni firmate Piquadro — che spaziano dalle borse professionali per uomo e donna alla valigeria, fino agli articoli di piccola pelletteria — in un mix di artigianalità e tech—design tutto made in Italy. «Da qualche mese — dice in proposito Palmieri — abbiamo aperto il web per il mercato americano che sta dando risposte molto importanti». Mentre la vetrina virtuale a stelle e strisce aumenta il business, quella reale non è da meno: «Stiamo ricevendo molte proposte di partnership da retailer e department store americani». Ma Palmieri, manager e imprenditore navigato, con i piedi per terra dice: Intanto cerchiamo di performare bene con il nostro monomarca, e capire come funziona il mercato. Poi troveremo le strategie migliori per lo sviluppo ». Come è successo con l’Asia, dove l’esperienza sul campo ha dettato le nuove strategie. «Siamo entrati da soli, con negozi diretti che stentavano a decollare. Così a fine 2014 abbiamo trovato un distributore cinese che sta riorganizzando la catena distributiva». A maggio è stato inaugurato il primo negozio in Cina «e da qui al 2017 prevediamo una decina di nuove aperture ». A fine aprile scorso, invece, è stato inaugurato un monomarca (in franchising) in Malesia, all’interno del gigantesco complesso delle torri gemelle di Kuala Lumpur.
Un piano di sviluppo internazionale che rafforzerà ancora il marchio, oggi venduto in cinquanta paesi del mondo, attraverso una rete distributiva che comprende oltre 1500 selezionati punti vendita plurimarca e 106 monomarca. Internazionalizzazione sì, ma senza trascurare il mercato italiano «cresciuto nell’ultimo anno dell’11% e dove continueremo a investire». Piena espansione, dunque, per il gruppo di Silla di Gaggio Montano ( sull’Appennino Tosco—Emiliano) quotato alla Borsa Italiana dal 2007. La conferma si legge nei dati di bilancio. L’esercizio 2014/2015 (chiuso al 31 marzo 2015) ha raggiunto i 67,2 milioni di euro, in crescita del 6,6 per cento rispetto a quello precedente, con un utile netto consolidato di 4,08 milioni (+16,2% ). Un’espansione che poggia sulla continua ricerca, innovazione, design e qualità dei prodotti.
tratto da affari e finanza