RI INTERVIEW. Angela Maria Pinciroli di Atos Italia: “La grande sfida dei Retailer: evolvere da un modello B2C a un modello B2Me, mettendo al centro l’individuo e fornendogli un’esperienza personalizzata e omnicanale”

Intervista a Angela Maria Pinciroli, Country Head Resources & Services (Energy & Utilities – Retail – Transport & Logistics) di Atos Italia.

Quali i cambiamenti più significativi che avete potuto osservare in questi ultimi due anni e quali le priorità oggi per il Retail, dal vostro punto di vista?
Il percorso di adozione del Digitale da parte dei Retailer è stato notevolmente accelerato in questi ultimi due anni a causa della pandemia. In un contesto emergenziale si è spesso fatto ricorso a implementazioni tecnologiche superficiali o limitate in termini di maturità digitale che adesso vanno necessariamente inserite in un percorso pianificato e concertato di trasformazione digitale.

Nonostante l’indiscutibile ascesa dell’e-commerce, l’attenzione all’esperienza del cliente in negozio e all’interazione “fisica” con il catalogo prodotti rimangono fondamentali.
I Retailer stanno quindi ripensando il concept dei loro punti vendita per renderli dei ponti tra il mondo online e quello fisico. Tecnologie come IoT, Data analytics e AI sono degli elementi abilitanti in questo senso poiché permettono di rispondere a quella esigenza di semplificazione e valorizzazione dell’esperienza tipica dell’online che i consumatori si aspettano ormai di ritrovare anche nel mondo fisico.

La grande sfida per i Retailer è quindi quella di evolvere definitivamente da un modello B2C ad un modello B2Me, mettendo al centro l’Individuo e fornendogli un’esperienza fortemente personalizzata e realmente omnicanale.

L’altra grande sfida che i Retailer si trovano ad affrontare in questo nuovo scenario è la trasformazione della supply chain per garantire efficienza nei processi di approvvigionamento sia interni che verso il cliente finale, salvaguardando al contempo la fedeltà al marchio in tutte le fasi del ciclo di acquisto. Anche in questo contesto, l’uso della tecnologia diventa un fattore cruciale di efficienza e di differenziazione per le aziende che cercano di fidelizzare i clienti, pronti ad andare altrove se le loro aspettative non vengono soddisfatte.

Come vi state muovendo per intercettare, o anticipare, il cambiamento e per supportare le aziende?
Come Atos, stiamo investendo già da tempo in capabilities tecnologiche e skills interne per progettare, realizzare e poi gestire in logica end to end soluzioni tecnologiche in grado di accompagnare i Retailer in questo entusiasmante percorso di trasformazione. Sono già molti i player del mondo Retail & Consumer Goods con cui abbiamo collaborazioni attive, da Sephora del gruppo LVMH a Coca Cola HBC e Red Bull.

Per loro integriamo tutte le componenti attive nel processo, a partire dagli oggetti in grado di raccogliere informazioni dal campo (sensori, telecamere, etc.), fino alla piattaforma di orchestrazione e gestione delle funzionalità del negozio ed alle applicazioni/servizi di front end come applicazioni di loyalty e sistemi di pagamento.

In questo contesto le nostre competenze nella gestione ed organizzazione dei dati rappresentano il fattore abilitante che offriamo ai Retailer per realizzare le proprie ambizioni in modo sicuro, flessibile e sostenibile. Dati di ogni tipo che riguardano il comportamento real-time dei consumatori, le loro preferenze di acquisto, i loro movimenti all’interno del punto vendita ma anche dati sulla disponibilità real time dei prodotti a scaffale e sul corretto funzionamento degli apparati presenti in negozio (frigoriferi, bilance, etc.).

Su queste competenze abbiamo costruito le nostre soluzioni di digitalizzazione del punto vendita come la gestione delle code e dei flussi all’interno del negozio, l’antitaccheggio e le soluzioni di predictive maintenance, tutte basate su Computer Vision ed Intelligenza Artificiale, che hanno come duplice obiettivo sia la creazione di un’esperienza cliente realmente frictonless sia il recupero di efficienza operativa.

Con le nostre soluzioni di Digital Commerce riusciamo inoltre a supportare i nostri Clienti nello sviluppo del loro marketplace, aiutandoli a diventare uno “spazio” in cui si svolge l’intero customer journey e dove il consumatore può fruire di un’esperienza e gestione unificata, contestuale e personalizzata, senza soluzione di continuità tra mondo fisico e virtuale.

Lavoriamo infine a fianco dei Retailer ed in partnership con i più importanti vendor tecnologici di questo settore, per fornire soluzioni di automazione e ottimizzazione dei processi di supply chain sia inbound che outbound (i.e. sistemi di gestione automatizzata del magazzino, soluzioni di last mile delivery e route optimisation).

La vostra è una realtà attenta ai temi legati alla sostenibilità, come approcciate il mondo Retail & Fashion in questo ambito?
Il gruppo Atos è da sempre molto attento ai temi della sostenibilità e della decarbonizzazione. Internamente ci siamo impegnati a ridurre le emissioni globali di carbonio sotto il nostro controllo del 50% entro il 2025 e a compensare tutte le emissioni residue entro il 2039.

Siamo anche al fianco dei nostri clienti per migliorare i processi di business in ottica di sostenibilità. In questo senso forniamo servizi di consulenza con un un approccio olistico volto alla costruzione di strategie di decarbonizzazione di successo, tenendo conto delle sfide specifiche del settore e dell’azienda. Forniamo anche piattaforme e servizi di Digital Green Advisory con cui le organizzazioni hanno l’opportunità di ridurre le emissioni ed i loro impatti attraverso l’innovazione digitale. In particolare promuoviamo l’adozione di Nature-based Solutions che aiutano le aziende a raggiungere l’obiettivo “net-zero” attraverso la selezione dei migliori progetti di compensazione delle emissioni di carbonio in tutto il mondo.

In questo ambito, stiamo collaborando con molte aziende del mondo Fashion, Retail a FMGC a livello italiano ed internazionale a cui forniamo supporto nell’attuazione della strategia per il clima ed il carbonio. Il nostro contributo si declina generalmente secondo tre direttrici principali: supporto alla verifica degli impatti ambientali generati dalle attività del cliente, aggiornamento della traiettoria e degli obiettivi SBT e quantificazione dei vantaggi ambientali del piano d’azione di riduzione.

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