Toscana regina dell’upcycling. A Scandicci l’hub per il riciclo creativo delle pelli

La Toscana si conferma capofila del riciclo tessile nazionale. Se Prato si è candidata a diventare la sede del primo textile hub d’Italia, contando anche sulle risorse del Pnrr dedicate alla transizione verso l’economia circolare, Scandicci ospiterà Zerolab, hub dedicato al riciclo creativo della pelle. Dall’esigenza di ridurre gli sprechi di un’industria inquinante come quella della moda, prende forma un progetto pensato per trasformare il vecchio in nuovo, recuperando le produzioni di scarto.

È ormai evidente che la strada verso un’industria della moda più sostenibile parta proprio dal riciclo e dalla circolarità, per ridimensionare l’impatto ambientale dell’intera filiera. L’Italia è in pole position nell’adozione delle norme di Bruxelles, avendo anticipato di tre anni l’obbligo della raccolta differenziata dei rifiuti tessili, come stabilito dalla direttiva 2018/851.

E la Toscana sembra rappresentare il fiore all’occhiello dell’evoluzione green della filiera made in Italy, dall’investimento in cantiere nel distretto tessile di Prato, con le sue più di 7mila aziende del settore e una lunga tradizione nel riciclo, alla pelle di Scandicci, segnando un percorso che è solo agli inizi.

Zerolab viene presentato proprio oggi, 28 aprile, presso la Fortezza da Basso, nel capoluogo toscano e durante l’edizione 2022 di Mida (Mostra Internazionale dell’Artigianato). Innanzitutto centro di raccolta e smistamento (pronto ad accogliere fino a 250 tonnellate di cuoio l’anno), lo spazio avrà una natura ibrida ed è destinato a diventare anche una sede formativa e incubatore per designer emergenti.

La location non potrebbe essere più strategica, nel cuore del distretto conciario che da San Romano e Santa Croce sull’Arno arriva fino a Scandicci, ed è stato pensato con l’obiettivo – si legge nella nota ufficiale – di intercettare da un lato le aziende che necessitano di smaltire gli scarti di produzione, dall’altro il know how di professionisti altamente specializzati, valorizzando l’artigianato e incoraggiando il consolidamento di un sistema circolare.

A testimonianza della sua multidisciplinarità, Zerolab sarà affiancato sul versante digitale da Zerow, marketplace che mapperà la produzione di scarto sul territorio incrociando domanda e offerta, nel tentativo di favorire l’acquisto di pellami e accessori realizzati impiegando materie prime disponibili in deposito da giovani designer e artigiani coinvolti nel progetto. Cureranno l’immagine della piattaforma web i talenti in erba del corso in Graphic Design di Accademia Italiana, coordinati dal professor Lorenzo Pofferi.

“Sosteniamo le imprese fin dalla loro nascita come mission aziendale – ha dichiarato Tiziana Trillo, coordinatrice di Cna Federmoda Firenze – ma in questo caso l’imperativo è per noi particolarmente impellente perché Zerow favorisce quello sviluppo della moda sostenibile a cui Cna Federmoda guarda da tempo -. Siamo infatti da sempre attenti al recupero degli scarti delle lavorazioni, siano essi di pelletteria che tessili, sia per motivi ambientali che per i costi materiali del loro smaltimento”.

Zerolab si inserisce nel contesto della rivoluzione green incoraggiata e regolamentata dal pacchetto di norme sulla sostenibilità dell’Unione europea, che stabilisce obiettivi vincolanti per il riciclo dei rifiuti e la riduzione del numero delle discariche entro il 2025. Una necessità impellente tanto per il tessile quanto per l’universo della pelle, basti pensare che ogni anno la sola industria conciaria toscana ne produce fino a 253 milioni di tonnellate.

Fonte: pambianconews.com 

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