Farfetch passa alla coreana Coupang. Delisting e finanziamento da 500 mln $

È la coreana Coupang a salvare Farfetch. Dopo settimane di indiscrezioni, dal sospetto rinvio dell’ultima trimestrale ai rumors sulle trattative con Apollo Global, la piattaforma e-commerce di moda e lusso fondata da José Neves ha trovato il suo deus ex machina nella società di Seoul quotata al Nyse. Fondata nel 2010 da Bom Suk Kim e oggi considerata il maggiore marketplace digitale della Corea del Sud, Coupang ha acconsentito al versamento di 500 milioni di dollari (circa 458 milioni di euro) in finanziamenti di emergenza a Farfetch nell’ambito di un processo di amministrazione pre-pack.

Coupang acquisirà così il business e gli asset di Farfetch Holdings, che comprendono New Guards Group (Ngg) con i suoi marchi Off-White, Marcelo Burlon County of Milan, Heron Preston, Alanui, Opening Ceremony e Ambush, Farfetch Platform Solutions e la catena inglese Browns.

Nell’ambito dell’operazione, grazie al finanziamento da mezzo miliardo di dollari Farfetch potrà continuare a vendere i suoi marchi ai consumatori in tutto il mondo. Come parte del deal, inoltre, Farfetch verrà ritirata dalla Borsa di New York e privatizzata, mentre gli azionisti, tra cui lo stesso Neves (che resterà all’interno della società) perderanno i propri investimenti.

L’accordo, finora in stand-by, con Richemont per la vendita di una quota di maggioranza nella sua controllata Yoox Net-a-porter a Farfetch e Symphony Global, al momento è decaduto. Annunciato alla fine della scorsa estate e ‘benedetto’ dalla Commissione europea a ottobre, il deal prevedeva che il colosso svizzero cedesse una quota dell’e-tailer pari al 47,5% a Farfetch, appunto, con opzione per un ulteriore aumento fino al 100% del capitale entro il 2028, mentre il 3,2% sarebbe passato nelle mani di Mohamed Alabbar, fondatore del colosso real estate di Dubai Emaar.

Afferrata l’ancora di salvataggio lanciata da Coupang, Farfetch proseguirà quindi come società privata, avviandosi verso il delisting, come pronosticato dagli insistenti rumors al riguardo. Valutata 23 miliardi di dollari nel suo momento d’oro nel 2021, la piattaforma vale ora poco più di 254 milioni, con il prezzo delle sue azioni crollato a Wall Street, in cui si era quotata con una Ipo nel 2018.

Una crisi, quella di Farfetch, le cui cause sarebbero da rintracciare nel riposizionamento del player verso una realtà ibrida tra marketplace, rivenditore fisico, azienda dalle spiccate ambizioni tech e dotata anche di un brand proprietario.

Diversi report finanziari suggerivano, prima che Coupang e la sua capitalizzazione da circa 30 miliardi facessero capolino, che il player avesse bisogno di un’ancora di salvezza di almeno mezzo miliardo entro la fine dell’anno per evitare di finire in bancarotta e finalizzare così l’uscita di scena dalla Borsa, e così è stato. Il colosso sudcoreano, evidenzia Business of Fashion, potrebbe mettere la sua potenza logistica e di marketing al servizio per la risoluzione di alcuni dei problemi “apparentemente irrisolvibili” dell’e-commerce di lusso, nonostante gli “everything stores” sono di gestione complessa quando si tratti di vendita al dettaglio d’alta gamma.

Le azioni di Coupang hanno chiuso la seduta di ieri, giorno dell’annuncio del deal, in calo di oltre il 5% a Wall Street, mentre il titolo di Richemont ha segnato un -2,8 per cento. Quanto a Farfetch, le sue azioni hanno lasciato sul terreno oltre il 97% del loro valore dall’offerta pubblica iniziale.

Fonte: pambianconews.com 

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