Imprese online cinesi, missione globale

Non c’è solo Jack Ma a sfidare il dominio della Silicon Valley su Internet. Mai sentito parlare di JD.com Inc, Tencent Holdings Limited, Baidu Inc?Sono tutte cinesi e il loro valore complessivo di capitalizzazione in Borsa è di 261 miliardi di dollari, che sommati ai circa 165 della prima valutazione di Alibaba fanno 426 miliardi. .

Questi giganti finora si sono mossi soprattutto nel mercato della Repubblica popolare in continua espansione: 632 milioni di utenti di Internet secondo le ultime stime di settembre; con una predilezione per il collegamento via smartphone (mezzo miliardo di cinesi vanno online con i loro telefonini).

A luglio, dall’aereo di Xi atterrato in Brasile è sceso anche Li Yanhong, amministratore delegato di Baidu, il principale motore di ricerca in mandarino. Li Yanhong, 45 anni, ingegnere informatico che ha lavorato negli Stati Uniti (dagli americani si fa chiamare Robin Li) ha presentato davanti alla presidentessa Dilma Rousseff la versione in portoghese di Baidu: non capita spesso di lanciare un progetto commerciale con due capi di Stato come padrino e madrina. D’altra parte Baidu, che ha il 79% del mercato delle ricerche in lingua cinese su Internet, è abituato alle spinte politiche: come si sa Google è censurato dal governo di Pechino ed è inaccessibile su tutto il territorio della Repubblica popolare, lo si può usare solo a Hong Kong.

Prossimi obiettivi di Baidu la Thailandia e l’Egitto e per svilupparsi c’è un progetto da 300 milioni di dollari per installare nella Silicon Valley un centro di ricerca sull’intelligenza artificiale.

Il principale concorrente di Alibaba nell’ecommerce in Cina è JD, che ha il 18% del mercato (contro il 52% del rivale).

L’altro gigante della Rete è Tencent, quotato 147 miliardi di dollari alla borsa di Hong Kong. Nel 2011 ha lanciato la app Weixin, che in mandarino significa piccolo messaggio: anche questa ispirata dalla californiana WhatsApp. Sta di fatto che Weixin, nota nel mondo come WeChat, oggi ha oltre 440 milioni di utenti. E secondo gli esperti sta offrendo servizi più avanzati di WhatsApp: videogiochi, prenotazione e pagamento di taxi, presto acquisto di biglietti aerei. Per sbarcare sul mercato in lingua spagnola WeChat ha speso 200 milioni di dollari in pubblicità l’anno scorso, arruolando come testimonial anche l’asso del Barcellona Lionel Messi.

Tratto da Corriere Economia

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