In Usa è retail mania. E l’Italia si organizza

L’industria cosmetica statunitense è da sempre un mercato dinamico e in rapida evoluzione, caratterizzato da migliaia di piccole e medie imprese fortemente specializzate. Il giro d’affari dell’industria beauty negli Stati Uniti (prestige e mass market) nel 2022 è stato di 93 miliari di dollari (Npd Group/Beauty Prestige Market Retail Tracking Service, IRi Beauty Mass Market Omni-channel model). E prosegue a gonfie vele anche la crescita delle vendite di bellezza italiana all’estero, che dopo i successi registrati ad inizio anno continuano a trainare l’intera industria. “I profumi Ferragamo – dichiara Hervé Bouillonnec CCO Interparfums Inc. – stanno crescendo fortemente negli Stati Uniti segnando un +51% rispetto allo scorso anno e sta guadagnando quote di mercato. Il marchio è più performante nella categoria maschile con una ripartizione delle vendite del 50/50 con le fragranze femminili. Inoltre Signorina Libera è un punto di svolta per il marchio negli Stati Uniti. Il prodotto e il visual merchandising, così come gli investimenti nei media, hanno avuto un forte impatto sulla visibilità e sulle vendite del marchio”.

I retailer sono tornati al centro della scena e se in Europa sono i distributori a gestire la relazione brand-consumatore, negli Usa sono i retailer a decidere il successo di un marchio o di un prodotto. In uno scenario in cui i confini si fanno più sfumati tra prestige e masstige, tra online e offline, i retail store sono tornati protagonisti del processo di acquisto. Uno fra tutti Amazon, che, secondo Morgan Stanley diventerà il più grande attore nello spazio della bellezza. “Il mercato americano delle fragranze – prosegue Bouillonnec – è dominato da grandi magazzini come Macy’s, Bloomingdales e Dillards, oltre a catene di cosmetici come Ulta e Sephora. È molto simile alla distribuzione del mercato italiano che è molto frammentato”.

E non è tutto. Anche Cvs Pharmacy è entrata nel mondo della bellezza di lusso con un nuovo format, chiamato Skin Care Center in collaborazione con L’Oréal. “È stato progettato – ha affermato Andrea Harrison, VP della bellezza e della cura personale di Cvs Pharmacy – per essere un posto in cui le persone possono ottenere aiuto per trovare soluzioni per la pelle, nel negozio all’angolo o in un luogo in cui sono già a loro agio”. Inoltre diversi retailer hanno deciso di investire sempre di più nella prestige beauty, da Ulta Beauty con Target a Sephora e Kohl’s. E Walmart ha svelato una partnership con Space Nk per portare la cosmesi di lusso nei suoi corridoi. “Il mercato americano – sottolinea Marco Vidal direttore generale di Mavive e CEO di The Merchant of Venice – ha subito due grandi cambiamenti. Il primo è che i department store non sono più il punto di riferimento del beauty. Questo perché i consumatori si sono ormai orientati alle grandi catene di farmacie come Cvs, Target e Walmart che una volta vendevano solo prodotti a basso costo, ma che negli ultimi anni hanno iniziato ad inserire brand selettivi con ottimi risultati di vendita. Ora per il consumatore finale entrare da Sephora o da Cvs non fa più nessuna differenza. Il secondo grande cambiamento è pilotato dall’e-commerce che ormai rappresenta una parte importante degli acquisti del settore beauty americano. L’ingaggio del consumatore americano sul beauty ormai avviene tramite i social, dove si possono scoprire le nuove tendenze guidati da influencer o ‘esperti’ di fragranze. Ovviamente c’è da considerare che gli investimenti per apparire nel mondo social, sono cresciuti in maniera esponenziale”. Anche Medspa, azienda del settore cosmeceutico e nutraceutico è pronta a sviluppare il marchio Miamo negli States con una distribuzione omnichannel. “L’America – commenta Giovanni D’Antonio CEO di Medspa – sta vivendo una crescita costante del comparto della cosmetica. Il consumatore è diventato sempre più esigente e consapevole delle proprie scelte di bellezza e credo che Miamo, con le sue caratteristiche di altissima qualità e ricerca scientifica possa trovare uno spazio importante all’interno di questo mercato. Anche per questo, e come parte del processo di internazionalizzazione del marchio, abbiamo deciso di portare Miamo negli States a partire da inizio del 2024. La distribuzione sarà diversa rispetto all’Italia e stiamo valutando l’ingresso del brand in alcuni grandi department store, in siti di e-commerce e non in ultimo, stiamo raggiungendo un importante accordo con una catena beauty internazionale”.

Fonte: beauty.pambianconews.com

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