Kiabi dà ai capi una seconda vita. Ora anche online

Continua la mobilitazione di Kiabi per dare il suo contributo alla moda circolare. Dopo aver dato vita a due laboratori di personalizzazione per adattare e prolungare la vita dei capi presso gli store di Cormontreuil e Merignac e aver lanciato sei corner dell’usato in altrettanti negozi francesi, il marchio di moda per famiglie ha annunciato il lancio di un sito online dove procedere in digitale alla compravendita di prodotti usati. Nell’arco dell’anno, è inoltre prevista l’inaugurazione di altri 25 corner in Francia, Spagna, Italia e Belgio.

I clienti che acquistano capi di seconda mano nei negozi verranno ora gratificati con l’istituzione di una cassa. “Questo contatore si riempie man mano che vengono effettuati gli acquisti. Per ogni chilo di abbigliamento acquistato (equivalente a 5 capi), il cliente riceve un buono di 5 euro, in modo da premiarlo per il suo gesto eco-responsabile”, ha indicato il marchio.

Una forma di ricompensa destinata a riflettersi anche nella piattaforma web. Alla persona che effettua un ordine su questo sito viene offerto il 20% dell’importo della transazione in buoni acquisto Kiabi. Ovvero la stessa percentuale di sconto del venditore, che può ottenere un buono dopo aver effettuato una vendita. È anche possibile il versamento su un conto bancario e il costo dell’invio (gestito da Mondial Relay) è fissato a 3,20 euro a pacco.

L’etichetta transalpina accetta capi di abbigliamento di tutte le marche, sia online sia nei corner, purché in buone condizioni. “Con il sito Seconde Main by Kiabi – ha commentato Estelle Urbain, responsabile ‘shopping into the future’ di Kiabi – stiamo ora rispondendo a una domanda crescente maturata presso i nostri clienti francesi che intendono dare una seconda vita ai loro vestiti preferiti e guadagnare potere d’acquisto”.

Il gruppo appartenente alla famiglia Mulliez, con più di 25 milioni di clienti e 2 miliardi di euro di vendite raggiunte nel 2019, si preparerebbe anche ad arrivare, sotto forma di shop-in-shop, all’interno degli ipermercati Auchan. Il distributore alimentare ha già accolto altri marchi della galassia della famiglia francese, come Decathlon o Boulanger.

Fonte: pambianconews.com

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