Metaverso, che moda! Rilanciano Adidas, Ralph Lauren e anche Zara

La moda salta a bordo del metaverso. È ancora nebulosa e dai contorni fantascientifici la dimensione ibrida prefigurata da Mark Zuckerberg, e prima ancora dallo scrittore Neal Stephenson nel suo ‘Snow Crush’ del 1992. Ma quello che prima sembrava solo una chimera dai tratti ipertecnologici, oggi si profila come uno scenario sempre più vicino, che catalizza mercati e aziende attratte dalle sue potenzialità inesplorate. E parecchio redditizie: per il settore di moda e lusso, Morgan Stanley stima un’accelerazione della domanda digitale che potrebbe portare a introiti da 50 miliardi di dollari (circa 44 miliardi di euro) entro il 2030.

Pioniera era stata Nike che, dopo aver registrato alcuni dei suoi marchi per l’uso in contesti virtuali (tra cui l’iconico swoosh e il suo claim “Just do it”), ha aperto le porte della sua Nikeland, un mondo virtuale brandizzato che ha preso vita sulla piattaforma di videogiochi Roblox Corp. E poi Balenciaga, già sperimentatrice degli spazi digitali tra le collaborazioni con Fortnite e il suo memorabile show-videogame per l’autunno/inverno 2021, che si prepara a debuttare con una business unit proprio dedicata al metaverso e alle sue implicazioni. Come del resto l’italiana Otb, che ha appena inaugurato Brave Virtual Xperience, il nuovo centro di competenza interamente dedicato allo sviluppo di progetti e contenuti destinati al mondo virtuale.

Ma la corsa alla conquista del metaverso non si è certo esaurita, e la schiera di brand e maison che vogliono piazzare la propria bandiera sulla futuristica terra sospesa tra analogico e digitale è sempre più nutrita. In riposta a Nike, è anzitutto Adidas a farsi avanti, indirizzando i membri della sua app ‘Confirmed’, dedicata a drop e contenuti esclusivi per la fanbase del marchio, verso Poap (Proof of Attendance Protocol), piattaforma di cui gli organizzatori di eventi possono servirsi per distribuire criptovalute ai partecipanti.

“Per tutti coloro che sono alla ricerca di nuovi scenari in cui le possibilità siano illimitate, vi invitiamo a unirvi a noi nel viaggio verso il metaverso”. Così il colosso tedesco dello sportswear ha dato il benvenuto a consumatori e appassionati nella cornice virtuale che è, appunto, ancora in divenire. Su Poap ciascun utente riceve un proprio token digitale, infungibile e personalmente intestato. “Questo oggetto da collezione digitale è il nostro modo di ricompensarvi per aver seguito la vostra curiosità e dimostra che eravate qui dall’inizio di questo viaggio. Tenetelo al sicuro: potrebbe tornare utile”.

Una strategia che attinge a piene mani dalle espressioni della realtà virtuale che già conosciamo e lasciano presagire un’evoluzione sempre più tecnologica e ‘disincarnata’ dell’arte e della moda, dal gaming ai controversi Nft, che stanno riconfigurando dinamiche e prospettive dello scenario artistico e imprenditoriale. Si accoda alla lista degli sperimentatori anche Ralph Lauren, che punta proprio sul versante videoludico del panorama digitale, presidiando (come Nike) la piattaforma Roblox offrendo un’esperienza di fruizione del brand a tema natalizio, disponibile fino al 3 gennaio.

Non sono solo i brand luxury, tuttavia, a proiettarsi sul metaverso, presidiandone gli spazi che hanno già preso forma. La fascinazione per la rivoluzione digitale sta contagiando prevedibilmente anche il fast fashion ed è proprio Zara, il brand ammiraglio del gigante galiziano Inditex, a muovere i primi passi verso i prodromi del metaverso.

Il marchio di moda low cost ha infatti dato appuntamento alla sua community di consumatori sull’universo digitale creato dall’app sudcoreana Zepeto, popolato da avatar personalizzabili che si muovono all’interno della realtà aumentata. La linea protagonista di questo debutto, presto disponibile anche offline, si chiama ‘Az Collection’ ed è stata realizzata in collaborazione con Ader Error, collettivo fashion con sede a Seul. L’obiettivo di Zara è quello di intercettare le generazioni più giovani di consumatori, cresciuti in una dimensione sospesa tra reale e virtuale, che rappresenta proprio il fulcro dell’attesissimo metaverso. E con ogni probabilità saranno proprio loro, la generazione z e l’ancora più ‘digital native’ generazione alpha, a esplorarlo.

Fonte: pambianconews.com 

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