La Bratz prova a comprarsi le Barbie, ma non ci riesce

Le bambole Bratz con la testa grossa hanno provato a comprare le offuscate e vecchiette Barbie, ma non ci sono riuscite. Il gruppo Mga entertainment, che è la più grande casa di giocattoli non quotata al mondo, puntava a fondersi con il rivale Mattel -il cui allure è stato messo più volte in discussione nelgi ultimi tre anni – e mettere al vertice dell’azienda combinata Isaac Larian, il manager e l’inventore delle Bratz, ma Mattel avrebbe respinto la proposta, senza nemmeno farla votare ai suoi azionisti.

Secondo il Wall street journal Larian avrebbe inviato una lettera datata 25 aprile al colosos dei giochi Usa, mettendo nero su bianco la sua migliore offerta. 

Ma Mattel – che in Borsa vale 5,1 miliardi di dollari – ha risposto dicendo che la proposta di acquisto della Mga non era nel migliore interesse dei suoi soci. 

Il gruppo che oltre a Barbie controlla anche le paurose bambole della Monster High, oltre i marchi Fisher-price e Thomas & friends ha detto a larian di “non essere interessata nel discutere ulteriormente la questione “.

Va detto che Mga si è fatta avanti approfittando della discontinuità aziendale, dato che una settimana prima erano arrivate le dimissioni dell’ad di Mattel, Margo Georgiadis, il quale dopo una serie di risultati inferiori alle attese, aveva lasciato di punto in bianco la guida del gruppo di giocattoli. 

Al suo posto è appena stato nominato Ynon Kreiz, che secondo l’ad di Mga larian “è un brav’uomo ma non sa nulla di giocattoli e fallirà come il suo predecessore”.

Secondo quanto riferito al Wsj  Larian vorrebbe che la sua offerta venisse valutata direttamente dai soci di Mattel, che ieri hanno eletto un nuovo cda e hanno bocciato le pratiche sui compensi dei principali manager dell’azienda. Un segnale che di solito sta a significare che gli azionisti sono scontenti dell’operato dei top manger di Mattel, e su cui Larian vorrebbe riuscire a fare leva.Il colosso Usa dei giochi soffre dal 2015, quando perse la licenza (andata al rivale Hasbro) per produrre bambole ispirate alle principesse di Disney. Stando alle indiscrezioni, lo scorso anno Mattel avrebbe rifiutato anche le avance del competitor più grande Hasbro (11 miliardi di dollari di capitalizzazione) che controlla giochi come la pasta da modellare della Play-doh, i cavallini di My Little Pony, e alcuni dei più famosi giochi in scatola come Monopoly, Forza4 o Cluedo.

Tratto da repubblica.it

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