Under Armour in perdita ma cresce all’estero

Per il secondo anno consecutivo, il marchio di sportswear americano Under Armour ha accusato una perdita nel primo trimestre dell’esercizio ma i ricavi, sostenuti dalle performance all’estero, hanno superato le aspettative degli analisti.

Il risultato dell’azienda di Baltimora è stato negativo per 30,2 milioni di dollari, dal rosso di 2,3 milioni di un anno prima. Se si escludono i costi relativi al piano di ristrutturazione (nell’intero 2018 stimati fra i 110 e i 130 milioni di dollari) e altri oneri fiscali, nei tre mesi Under Armour ha totalizzato un milione di dollari di profitti.

I ricavi del marchio sono aumentati del 6% a 1,19 miliardi: valori positivi, considerando che gli analisti si aspettavano un fatturato di 1,12 miliardi e una perdita in linea con quella effettiva. Preoccupanti invece le rimanenze di magazzino, aumentate del 27%, equivalenti a 1,1 miliardi di dollari.

Come riportano i media americani, la label risentirebbe di una crisi di identità: le collaborazioni con rapper come A$AP Rocky sembra non bastino a trasformare Under Armour in un brand dell’everyday wear. Gli shopper, almeno in Nord America, continuerebbero a percepirla come una linea funzionale, per le performance sportive.

Il management guidato dal ceo Kevin Plank non ha modificato le previsioni sull’intero anno: le vendite dovrebbero crescere a un tasso “low single-digit”. In Nord America è previsto un calo intorno al 5%, mentre l’export dovrebbe aumentare di oltre il 25%.

Tratto da Fashionmagazine.it

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