​Despar, sviluppo trainato da marchio e rete

“Chiudere il 2023 in positivo, investire di più nella private label, attivare collaborazioni con nuovi fornitori con l’obiettivo di portare la nostra Mdd a una quota del 25% nel 2025. Un percorso che porteremo avanti guardando alla sostenibilità e al legame con i territori in cui operiamo”: così il direttore generale di Despar Italia, Filippo Fabbri, nel Press Day milanese di ieri. La centrale consortile riunisce sotto il cappello Despar 6 aziende della distribuzione e quasi un migliaio di negozianti affiliati. Nel 2022 ha realizzato un fatturato al pubblico di 4,14 miliardi di euro (+3,4%) con 1.404 pdv, di cui 986 affiliati che realizzano il 35% dei ricavi.

Nei primi 9 mesi del 2023, Despar Italia dichiara una crescita del fatturato dell’8,3% rispetto all’analogo periodo del 2022 e sottolinea un’inflazione a settembre più contenuta rispetto al totale Italia: NielsenIQ la individua al 12,7% contro un dato nazionale nei canali iper + super del 13,6%. Quanto ai volumi venduti, Fabbri dichiara a Distribuzione Moderna che “negli ultimi 3 mesi si è registrato un rallentamento del calo: la tendenza è da -0,6% a stabile. Non più il -2/-3%”. Quindi l’anno potrebbe chiudersi con un calo molto contenuto, compreso nella forbice 1/1,5%.
Sempre a settembre, Despar ha realizzato 37 nuove aperture (31 Despar, 4 Eurospar, 2 Interspar) e 26 restyling di pdv. Al Nord l’espansione è particolarmente vivace in Piemonte, Liguria, ed Emilia-Romagna; al Sud crescono Puglia, Calabria e Sardegna.

Buco da colmare
La rete Despar è a maglie larghe in alcune regioni e assente in Toscana, Marche, Umbria. “Non è in arrivo nessun nuovo socio, né in generale né per l’Italia centrale – sottolinea il manager -. Ciò non vuol dire però che qualche nostra azienda non decida un giorno di insediarsi nelle regioni dove siamo assenti”. In questa fase, “i format che funzionano meglio sono quelli di vicinato e il franchising” osserva Fabbri.
Despar in quanto aderente a Federdistribuzione, prende parte al Trimestre anti-inflazione. “In ottobre siamo partiti molto bene con la campagna – sostiene il dg – focalizzata su un paniere di 300 prodotti a marchio Despar composto da beni di uso quotidiano e di prima necessità. Rimarranno sugli scaffali, a prezzi bloccati, fino al 31 dicembre 2023”. E i prodotti di marca? “Non sono disponibili: dopo la firma del protocollo al ministero del made in Italy, l’Idm si è dileguata. Questo vuol dire che il nostro marchio crescerà dall’attuale 22,4% delle vendite grocery”.
Oggi Despar controlla 16 linee Mdd, con un assortimento di oltre 3.600 prodotti e 4.500 referenze. Da gennaio 2023 ad oggi sono stati 183 i nuovi prodotti a marchio ultimati e circa 130 le referenze sottoposte a restyling.

Il Manifesto
Il prossimo piano di comunicazione di Despar Italia è in agenda per l’ultima parte dell’anno con la campagna “Despar, il Natale che ti aspetta”. Infine, a breve Despar presenterà il Manifesto di sostenibilità e il nuovo brand “Cambiamo il domani Despar”.

Con il Manifesto, declinato in dieci punti, Despar intende dimostrare l’impegno costante verso la sostenibilità, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. A questo abbinerà il nuovo brand “Cambiamo il domani” che farà da cappello a tutte le iniziative che avranno a cuore ambiente e persone.

Fonte: distribuzionemoderna.info

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