Clienti su appuntamento, orari lunghi, capi come in showroom: i negozi Elena Mirò post Covid

Un ruolo più “educativo” del personale alla vendita, impegnato in consulenze a distanza, orari rivoluzionati, servizi su appuntamento e spazi per la vendita pensati come stanze private-showroom: il futuro dei negozi di abbigliamento, almeno finché non sarà sconfitta l’emergenza Covid-19, sarà probabilmente questo.

Da parte dei marchi c’è grande impazienza per la riapertura dei loro punti vendita, ma lo scenario che il cliente troverà sarà diverso da quello a cui era abituato fino al 13 marzo. «Stiamo mettendo a punto nuove regole da seguire per l’assistenza al cliente e anche soluzioni retail inedite che garantiranno il distanziamento sociale», racconta Martino Boselli, brand director di Elena Mirò.

I circa 100 negozi del marchio del Gruppo Miroglio, sparsi in tutta Italia, sono chiusi in attesa di riaprire, ma in una maniera tutta nuova. «Il rispetto delle nuove norme di igiene – precisa Boselli – è solo la prima mossa: il settore del commercio, per un periodo più o meno lungo, dovrà rivoluzionare il modo di lavorare».

«La riduzione dei flussi – prosegue il manager – è scontata, ma i punti vendita dovranno cercare il modo di restare profittevoli in termini di spazi e di ore. Per questo cambieremo la gestione degli spazi di vendita e gli orari di apertura».

Al riavvio le boutique di Elena Mirò, che mediamente hanno una superficie di 100 metri quadri, saranno divise in tre mini negozi (o in due, se gli spazi sono inferiori), per evitare il contatto tra clienti. Ogni spazio conterrà gli stessi capi, la taglia esposta sarà solo quella di campionario e non saranno presenti varianti colori.

Un editing come quello delle showroom, «da cui la cliente potrà fare la sua scelta. L’addetta alla vendita dovrà poi recuperare dal magazzino il capo nella taglia e nel colore richiesto. Tutto ovviamente imbustato e sanificato. Introdurremo cambiamenti anche per quanto riguarda gli orari. Pensiamo a una tabella oraria prolungata e senza chiusure a metà giornata, così che potremo offrire un servizio più ampio e soprattutto scaglionato: tramontato il concetto di un negozio pieno di clienti, le boutique Elena Mirò saranno pensate quasi come stanze private, a disposizione delle nostre clienti, specie quelle più fedeli, anche su appuntamento».

Si affaccia quindi un’idea di esclusività: un negozio di ampia superfice, come quello di piazza della Scala a Milano, disporrà di un’area vip gestita su prenotazione, ma soprattutto in questo nuovo corso si profila un ruolo più attivo del cliente ed educativo del commesso, che attraverso consulenze a distanza diventerà sempre più un personal stylist.

«Quando riapriremo – anticipa Boselli – lanceremo un servizio battezzato Beauty Box, con cui la cliente potrà mostrare attraverso una videochiamata o semplicemente con delle foto via Whatsapp il proprio guardaroba all’addetta alla vendita, che così potrà guidare l’acquisto e suggerire abbinamenti. La cliente non dovrà fare altro che scegliere di farsi spedire la merce a casa e provarla, pagando solo quello che sceglierà di acquistare».

Nel presente per Elena Mirò c’è una serie di attenzioni per non abbandonare le clienti, che hanno ancora a disposizione l’e-shop. «Con i negozi chiusi e dipendenti in cassa integrazione, come per altri marchi – conclude il brand director – abbiamo pensato di offrire un servizio in più. Chi lo desidera può chiamare un numero messo a disposizione e fare shopping online, guidato da una delle nostre addette, che garantiscono un’assistenza non solo nella scelta, ma anche nelle fasi più tecniche. Per alcune clienti è la prima volta con l’e-commerce».

Fonte: fashionmagazine.it

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