Colori, creatività e sostenibilità Carioca cresce nei pennarelli

L’azienda nel cuore del distretto della penna di Settimo Torinese investe in ricerca un milione all’anno: il 20% del materiale usato è riciclato e l’obiettivo è integrare anche le plastiche disperse in mare.

Un processo produttivo che inizia dalle formule per i colori e arriva fino al confezionamento, passando per la produzione dei singoli componenti dei pennarelli, a partire dalla materia prima. La Carioca di Settimo Torinese, una delle aziende dello storico distretto della penna radicato nell’area Nord di Torino, è uno dei player europei – si contano sulle dita di una mano – attivi nel comparto dei colori per bambini. Un settore dove effettivamente il made in Europa mantiene una quota molto alta a differenza di ambiti come penne, cancelleria e stick, completamente controllati da produzioni provenienti da Cina e India.

«Siamo nel pieno della nostra stagione più impegnativa – racconta l’amministratore delegato Enrico Toledo – quella che guarda alla riapertura delle scuole, a settembre». I creativi di Carioca lavorano al primo piano della palazzina che porta i colori inconfondibili del gioco dei bambini e dove nascono la stragrande maggioranza dei prodotti a marchio, con una produzione giornaliera pari a un milione e 200mila pezzi. «Abbiamo concentrato la produzione – aggiunge il ceo – per essere più efficienti e investire in maniera più focalizzata, puntando su ottimizzazione e risparmio energetico, con l’autoproduzione di energia che arriverà al 25% entro fine anno e con nuove presse a basso consumo in reparto». Il trend è di un milione di investimenti all’anno nell’ultimo triennio. Attenzione dunque massima su qualità ed efficienza per mantenere competitività rispetto al Far East. «Siamo nel distretto storico della produzione di pennarelli e ancora oggi resistiamo rispetto a Cina e altri competitor grazie alla tecnologia, agli alti standard di sicurezza e alla sostenibilità» sintetizza il direttore generale Giorgio Bertolo.

Il nuovo corso di Carioca è iniziato nel 2015 con l’arrivo della Zico Holding della famiglia Toledo e del nuovo management. L’azienda è cresciuta, ha consolidato il suo business e ora guarda con interesse al possibile ampliamento del proprio target, dai prodotti destinati ai bambini fino alle produzioni destinate al disegno tecnico ed artistico per i più grandi. Già negli anni Ottanta e Novanta Carioca è stata un brand molto presente sui mercati esteri e negli ultimi dieci anni questa presenza è stata consolidata: dei 40 milioni di ricavi dell’azienda oggi, 10 sono sul mercato italiano, 10 su quello spagnolo, 12 nel resto d’Europa e 8 nel resto del mondo, tra Stati Uniti, Nordafrica e Medioriente, mentre in Cina il marchio è presente su licenza.

Carioca è un’azienda che sul fronte della sostenibilità e dell’economia circolare sperimenta molto. Ha sul mercato diverse linee di prodotti realizzati con plastica riciclata e la sfida, tutta industriale, è quella di aumentare la quota di materia prima seconda – oggi intorno al 20% – nel processo produttivo e arrivare ad un prodotto che abbia un lifecycle chiuso. «La plastica riciclata è un prodotto molto resistente ma i punti critici sono la difficoltà di reperire materia riciclata classificata e le complessità tecnologiche» spiega il direttore generale. Carioca è partita tre anni fa dal tetrapak riciclato e utilizzato per la produzione dei gusci dei pennarelli e oggi sta lavorando per recuperare plastiche disperse nell’Oceano. «Stiamo testando anche altre soluzioni – aggiunge Bertolo – come il polistirolo riciclato e stiamo lavorando per aumentare progressivamente la quota di plastica riciclata nei nostri processi».

Fonte: ilsole24ore.com

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