Tadashi Yanai: «Ecco cosa farà Uniqlo in Italia»

Con l’inaugurazione di oggi nel centro di Milano del primo negozio Uniqlo in Italia, Tadashi Yanai – l’uomo che ha trasformato nel terzo retailer globale di abbigliamento la piccola sartoria del padre nella remota cittadina di Ube (mille km da Tokyo) – realizza il tassello a lungo desiderato di una strategia di espansione internazionale finalizzata a conseguire il primato mondiale. Ceo della holding Fast Retailing (il titolo più pesante nell’indice Nikkei 225), Yanai, 70 anni, è, secondo Forbes, l’uomo più ricco del Giappone, con un patrimonio di 24,9 miliardi di dollari.

Le vetrate del nuovo store di Piazza Cordusio si affacciano sul monumento a Giuseppe Parini: l’austero critico di giovin signori sfaccendati e orgogliosi dei loro privilegi approverebbe in cuor suo la vicinanza all’ultimo investimento di chi ha costruito il suo impero mettendo alla portata delle tasche di tutti e per la quotidianità il cashmere e i risultati delle più avanzate ricerche sulle fibre tessili.

La priorità all’estero (il Giappone è ormai statico nei volumi) resta l’Asia, ma la sfida è già stata portata in casa di H&M (a Stoccolma un anno fa) e del leader Zara (il 17 ottobre sbarco a Madrid, dopo Barcellona).
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