Anche il fast fashion debutta nel gaming

Il fenomeno gaming continua a fare proseliti tra i marchi del lusso, ma il fast fashion non resta più in panchina. Pull&Bear ha appena presentato sul proprio sito web e sui suoi account social il video game ‘Pacific Game’. Il gioco si ispira alla collezione Pacific, destinata alla Z Generation. Il marchio del gruppo Inditex lo descrive come “un viaggio virtuale dalla California a Tokyo schivando ostacoli, guadagnando punti e mettendo alla prova la propria capacità di reazione”.

Per crearlo, Pull&Bear ha collaborato con lo staff creativo di Facebook Creative Shop, che ha reso possibile lo sviluppo di questo gioco nel formato Ar Games di Instagram. Questo ambiente innovativo permette di interagire con il filtro istantaneamente, senza scaricarlo, e di condividerlo anche con i contatti di chi gioca. Nato nel 1991, oggi la label vanta una rete commerciale di oltre 940 negozi e vende online in oltre 140 mercati attraverso il proprio e-commerce. La realizzazione di un videogame sembra una strategia coerente per il marchio che attrae soprattutto una clientela di nativi digitali che si districa naturalmente tra social network e consolle.

Quella di Pull&Bear rappresenta solo l’ultima delle incursioni della moda nel segmento videogiochi, per ora in realtà esplorato prevalentemente dal settore lusso. Pochi giorni fa Chiara Ferragni ha svelato ‘Rescue Matilda’, videogame legato al proprio brand che segue la scia segnata dalle griffe di alta gamma. Gcds, Valentino e Marc Jacobs hanno realizzato dei capi per vestire i personaggi del famoso videogioco ‘Animal Crossing’ della Nintendo. Gucci, oltre alla collaborazione con il gioco di tennis per dispositivi mobili ‘Tennis Clash’, conta su Gucci Arcade, una sezione della Gucci App lanciata nel luglio 2019 e dedicata, appunto, ai videogiochi; e la partnership con Drest, una fashion styling app interattiva che sfida i propri utenti a creare dei look ad hoc.

Fonte: pambianconews.com 

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