Illycaffè diventa società Benefit. “Obiettivo B Corp”

Da società per azioni a società Benefit, con l’obiettivo dichiarato di ottenere la certificazione B Corp. È il passaggio avviato da Illycaffè, e ha richiesto un cambiamento di statuto societario. Dopo aver conseguito per l’ottavo anno consecutivo il riconoscimento di World’s most ethical company, l’azienda presieduta da Andrea Illy fa un passo oltre e adotta lo status introdotto nel 2016 nell’ordinamento giuridico italiano, primo in Europa.

Essere società Benefit significa aggiungere alla divisione degli utili il perseguimento di una o più finalità di beneficio comune, oltre a operare “in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse”, come riporta la nota inviata dall’azienda di Trieste. L’adozione dello status pone al centro un modello di sviluppo sostenibile che persegue attraverso la condivisione del valore generato (sostenibilità economica), la crescita personale e un impatto positivo nelle comunità in cui opera (sostenibilità sociale) e il rispetto per l’ecosistema (sostenibilità ambientale).

Secondo quanto dichiarato a Il Sole 24 Ore da Andrea Illy, l’idea di scegliere questo percorso è attribuibile all’amministratore delegato Massimiliano Pogliani e non ha alcuna attinenza con la volontà già manifestata (con tanto di incarico all’advisor Goldman Sachs) di aprire il capitale a un partner americano, passaggio considerato necessario per rafforzare le posizioni di Illycaffè nel più importante mercato mondiale dell’ambito coffee.

Illycaffè ha ottenuto nel 2018 un fatturato consolidato di 483 milioni. Ora gli ambiti di intervento recepiti nello statuto e sui quali l’azienda intende focalizzarsi sono tre. Il primo è quello della catena responsabile del valore e dell’agricoltura sostenibile che si realizza attraverso l’analisi e il miglioramento degli impatti lungo la filiera del caffè, la ricerca sul campo e il trasferimento di conoscenza, nonché il sostegno all’agricoltura integrata per preservare e migliorare la qualità sostenibile del caffè. Il secondo è legato alla qualità della vita, che viene perseguito attraverso i principi della sostenibilità economica, sociale e ambientale e anche favorendo partnership globali finalizzate a questo obiettivo. Il terzo riguarda l’economia circolare a beneficio del pianeta che prevede il miglioramento dell’efficienza energetica e del consumo delle risorse per ridurre progressivamente le emissioni lungo la filiera.

Fonte: pambianconews.com

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